Finisce l'inverno,
riaprono i parchi di divertimento.
Tra marzo e aprile tutti i principali luoghi di
divertimento collettivo
all'aperto (eccetto i parchi acquatici) riprendono l'attività con
nuove attrazioni.
Il
settore dei parchi di divertimento
è relativamente recente - i primi, infatti, possono essere fatti risalire ai luna-park itineranti - ma negli anni Novanta hanno avuto un incremento esponenziale e ormai in Italia costituiscono una
voce non indifferente del settore turistico
assommando circa 22 milioni di ingressi nel 2001 per un fatturato intorno a 250 milioni di euro. Negli Stati Uniti, poi, costituiscono una vera e propria industria.
INVESTIMENTI INTERNAZIONALI
- In Italia, nonostante il boom, il settore però non può essere ancora paragonato, escludendo gli Usa, nemmeno alla Francia o alla Germania, e anche la Spagna ha dimostrato negli ultimi tempi un
notevole dinamismo.
Sono in atto, in ambito europeo,
acquisizioni
di piccoli e medi parchi che entrano a far parte di gruppi maggiori. Multinazionali stanno investendo milioni di euro, basti pensare a
Disney
e all'ampiamento del sito alle porte di Parigi; a
Premier/Six Flags,
gruppo in espansione nel centro-nord Europa; a
Universal
e
Warner
che stanno sviluppando due grandie parchi di divertimenti uno nella zona di Barcellona e uno a Madrid destinati a contrastrare il dominio di Eurodisney. In Italia sono uno/due parchi possono essere paragonati per dimensioni ai maggiori parchi europei e, a fronte di un buon numero di
parchi acquatici,
il numero di parchi a tema è ancora abbastanza limitato.
PACCHETTI TURISTICI
- I parchi italiani maggiori stanno però seguendo una strategia che prevede un'
integrazione
nell'offerta turistista: non più il semplice ingresso, ma bus di collegamento con le varie città, voli aerei abbinati con entrate multiple al parco, pacchetti turistici che prevedono alcuni giorni di soggiorno con la
possibilità di visite a città d'arte o vicini luoghi di villeggiatura.
Anche alcuni
tour operator
stanno proponendo pacchetti che contemplano viaggi uniti a entrate in parchi di divertimento (l'abbinata Eurodisney-Parigi oppure Disneyworld-Florida già avviene da anni). Il parco di divertimenti, anche in Italia, non è più visto dal turista come un luogo da «toccata e fuga», da frequentare un solo giorno, magari nel fine settimana insieme i figli, ma come perno di una vacanza più lunga.
L'interesse è dimostrato dalla nascita due anni fa anche in Italia di un'associazione di appassionati dei parchi di divertimento:
Parksmania,
sulla scia di analoghe iniziative estere anche di tipo più specialistico (per esempio: solo appassionati di parchi a tema, o di luna-park, e via dicendo). L'iscrizione permette di ottenere sconti e altre facilitazioni in alcuni parchi convenzionati, sia in Italia che in Europa.
Paolo Virtuani